Categorie

Il leasing alleato del Recovery Plan per l’Italia

Data di pubblicazione:
9 Ottobre 2020

Condividi:

Nel convegno di Assilea al Salone Nautico di Genova, il ruolo della locazione finanziaria nell’attuazione del Piano Nazionale di Rilancio e di Resilienza (PNRR) tra digitalizzazione, transizione ecologica e infrastrutture per la mobilità

Il leasing alleato del Recovery Plan per l’Italia e della ripresa economica.

È tempo di guardare oltre l’attuale stato di emergenza e iniziare a interrogarsi sul piano di rilancio dell’economia per non farsi trovare impreparati di fronte alle risorse del Next Generation EU, lo strumento dell’Unione Europea messo in campo per rispondere alla crisi pandemica provocata dal Covid-19.

Lo ha fatto Assilea con il convegno intitolato “Lease, il motore per lo sviluppo del Paese” nel corso del Salone Nautico di Genova.

“Il leasing è lo strumento migliore per essere di supporto e di stimolo alla ripartenza delle imprese”, ha spiegato il Direttore Generale di Assilea, Luigi Macchiola. “Come ha fatto la parte del leone in materia di Sabatini e di Impresa 4.0, la locazione finanziaria può accompagnare gli imprenditori e le imprese sostenendo gli investimenti necessari per ripartire, ad esempio nell’adeguamento di strutture e attrezzature”.

Si guarda soprattutto al Piano Nazionale di Rilancio e di Resilienza di cui, al momento, sono note le linee guida che definiscono, in via preliminare e sintetica, gli obiettivi strategici di lungo termine, le aree tematiche di intervento e le azioni del PNRR stesso per la rinascita post-Covid:

  • Digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo
  • Rivoluzione verde e transizione ecologica
  • Infrastrutture per la mobilità
  • Istruzione, formazione, ricerca e cultura
  • Equità sociale, di genere e territoriale
  • Salute

Il leasing e la digitalizzazione

Per elevare la competitività e resilienza del sistema produttivo occorre modernizzare la capacità operativa delle imprese del nostro Paese, seconda manifattura in Europa e dotata di aree di eccellenza. In primo luogo è quindi necessario favorire i processi di trasformazione digitale - oltre che della pubblica amministrazione, della scuola, della sanità, del fisco - delle imprese italiane e delle filiere strategiche (settore agroalimentare, industriale e turistico).

Il ruolo del leasing è evidente già ora: 1.344 su 1.840 milioni di nuovi investimenti con la Sabatini ordinaria sono finanziati in leasing, cioè il 73% rispetto al 27% “coperto” dai finanziamenti bancari; mentre per la Tecno Sabatini, vale a dire i nuovi investimenti 4.0, su 1.538 milioni totali con il leasing è stato finanziato oltre un miliardo di euro (pari al 65,7% contro il 34,3% dei finanziamenti bancari).

Il leasing e la transizione ecologica

L’Italia, che pure ha registrato progressi nella riduzione delle emissioni di gas serra, nell’aumento della quota di energia soddisfatta con fonti rinnovabili e nel miglioramento dell’efficienza energetica, deve intensificare il proprio impegno per far fronte ai nuovi più ambiziosi obiettivi europei di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, fissati dallo European Green Deal. Per questo, secondo le linee guida del PNRR, il Governo punterà a favorire la realizzazione di un ampio programma di investimenti a sostegno dei processi di transizione. Per il raggiungimento degli obiettivi andranno create infrastrutture che favoriscano una graduale de-carbonizzazione dei trasporti e la mobilità di nuova generazione.

Al miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici pubblici e privati, dei fabbricati produttivi rurali, degli stabilimenti produttivi, e delle strutture sanitarie andrà affiancata anche una loro messa in sicurezza che ne accresca la resilienza rispetto agli eventi naturali.

Altri interventi riguarderanno una gestione accorta delle risorse naturali, la promozione dell’economia circolare e misure per accrescere la resilienza ai cambiamenti climatici. Saranno, infine, promossi investimenti per la riconversione delle imprese verso modelli di produzione sostenibile, anche promuovendo i principi della bioeconomia e della economia circolare e incentivando la diffusione delle certificazioni ambientali.

“Veicoli a basse o zero emissioni, efficientamento energetico degli immobili, pannelli fotovoltaici e altre fonti energetiche alternative: il leasing è sinonimo di tutto questo”, dice Chiara Palermo, responsabile Relazioni Istituzionali e Rapporti con i Soci di Assilea. “E lo è anche dell’economia circolare se pensiamo al ciclo di vita dei beni che, alla scadenza del contratto di utilizzo, possono essere rimessi sul mercato”.

Il leasing e le infrastrutture per la mobilità

Così si legge nelle linee guida del PNRR: “Investimenti sono necessari innanzitutto per migliorare l’intermodalità tra i diversi sistemi e le diverse reti di trasporto, anche nell’ottica di una maggiore resilienza e sostenibilità ambientale. Il Governo intende puntare sulla rete ferroviaria ad alta velocità per passeggeri e merci, la rete stradale e autostradale con un’attenzione particolare per ponti e viadotti, le tecnologie informatiche con la formazione degli Smart District, la promozione dell'intermodalità logistica integrata per le merci e di una mobilità a supporto del turismo lento e sostenibile, con specifico riferimento alle ferrovie turistiche”.

Per le infrastrutture in generale il pensiero corre al ruolo che potrà avere il leasing pubblico. Nello specifico per la mobilità, invece, già oggi, ricorda Assilea, il 40% delle autovetture elettriche e il 23% delle vetture ibride sono in leasing o a noleggio. La stessa dinamica interessa i veicoli commerciali “green” che, anche se su numeri contenuti, sono in forte incremento: così il 40% dei veicoli commerciali ibridi e il 50% di quelli elettrici sono in lease.

Che cosa è il PNRR
 

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza è il documento di programmazione delle risorse europee del Recovery fund che l'Italia dovrà presentare alla Commissione europea nei prossimi mesi, una volta completato l'iter di approvazione dei regolamenti attuativi del Recovery Plan europeo.

L'Italia avrà a disposizione un importo totale di 193 miliardi di euro. Per i punti indicati nell'articolo, il Governo pensa di destinare il 37% del budget (75 miliardi) alla realizzazione di iniziative green come il superbonus del 110%, al piano contro il dissesto idrogeologico e alla mobilità verde nelle città; il 20% (40 miliardi) ai progetti di digitalizzazione, con un focus particolare sul piano per la banda larga; il 10% (20 miliardi) ai progetti dedicati all'alta velocità al Sud, alle ferrovie, alle strade, ai porti e alla logistica. Un altro 10% della dotazione totale (ossia 20 miliardi) dovrebbe finanziare un piano per l’acqua e la depurazione, e uno per le città, l’housing sociale e la rigenerazione urbana.

Il PNRR dell’Italia si baserà sul Piano di Rilancio presentato dal Presidente del Consiglio e approfonditamente discusso negli ‘Stati Generali’ del 13-21 giugno 2020 a Roma.

CONDIVIDI QUESTA STORIA SUI TUOI CANALI: