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A tavola sempre più bio (dal negozio sotto casa)

Data di pubblicazione:
14 Novembre 2020

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Cresce il consumo dei prodotti agroalimentari biologici che nel primo semestre dell'anno, in pieno lockdown, sono aumentati del 4,4% superando i 3,3 miliardi di euro. Consegne a domicilio e whatsapp rilanciano anche il commercio tradizionale

Biologico? Sì, grazie.

Complice anche il recente lockdown, sulla tavola degli italiani aumentano i prodotti biologici, con un’attenzione sempre maggiore al ‘mangiare bene’.

Le restrizioni imposte dai decreti della scorsa primavera per contenere il diffondersi del Covid-19 hanno infatti modificato le abitudini degli italiani, che, a casa in smart working e in lockdown, si sono dovuti adeguare al cambiamento.

Niente più “schiscetta” in pausa pranzo, niente più mensa aziendale. Più pasti consumati a casa e, anche, più tempo da dedicare alla cucina, una maggiore attenzione al benessere e alla salute a tavola e, di conseguenza, un cambiamento nelle abitudini di acquisto.

Il biologico si è rivelato (e per molti è stata una conferma) una scelta importante nelle abitudini di consumo. Si stima infatti che nel corso del 2020 il 90% dei consumatori italiani abbia acquistato per più di tre volte prodotti della filiera agroalimentare biologica, con un aumento dell’1,4% rispetto al 2019; valore che sale al 97% se si considerano le famiglie cha hanno acquistato bio almeno una volta.

Ed ecco quindi che, in controtendenza con l’andamento economico della maggior parte dei comparti italiani, i prodotti dell’agroalimentare biologico quest’anno hanno registrato una crescita del +4,4% superando i 3,3 miliardi di euro, come riporta il rapporto annuale Bio in cifre 2020” presentato a ottobre da ISMEA - Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare e SINAB - Sistema di Informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica (dati aggiornati al primo semestre 2020).

L’italiano ha riscoperto anche il ‘negozio sotto casa’, in virtù del fatto che molti piccoli commercianti si sono organizzati e hanno affrontato il lockdown con ordini via whatsapp e consegne a domicilio, se non addirittura mettendo in piedi piccole piattaforme di e-commerce. Così i negozi tradizionali, dopo anni di stagnazione, mostrano un’inversione di tendenza, con una crescita del fatturato del 3,2%.

Crescita anche per la distribuzione moderna, in cui il biologico continua a evidenziare risultati significativi, con un +5,7% rispetto all’anno precedente, complice anche investimenti e strategie che premiano il prodotto fresco e bio, molto apprezzato dalle famiglie italiane. Se poi ci concentriamo sul periodo del lockdown, si osserva che dal 9 marzo al 17 maggio 2020 le vendite dell’agroalimentare biologico della GDO sono aumentate del +11% rispetto alle stesse settimane del 2019.

Osservando la produzione, emerge che l’Italia è il primo Paese europeo per numero di aziende agricole impegnate nel biologico, con oltre 80mila operatori coinvolti e una superficie destinata di quasi 2 milioni di ettari (dati 2019). E probabilmente questi dati cresceranno ancora, per rispondere a un mercato sempre più attento alla qualità e alla filiera produttiva.

Ancora una volta saranno gli investimenti a fare la differenza e a dare una marcia in più: investimenti nei macchinari, sempre più tecnologicamente avanzati, e nella gestione dei processi, che diventano sempre più efficienti in ottica di risparmio energetico e di una sempre maggiore produttività, per rispondere a una domanda in crescita e sempre più esigente.

PER APPROFONDIRE:

ISMEA-SINAB - Rapporto annuale “Bio in cifre 2020”

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