Categorie

Mutamento demografico, la nuova sfida per l’industria farmaceutica

Data di pubblicazione:
18 Marzo 2020

Condividi:

La popolazione mondiale aumenta e invecchia: la biotecnologia e l’innovazione in campo medico si preparano a far fronte all’inevitabile incremento delle spese sanitarie

Rispetto al 1960, l’aspettativa di vita è aumentata di oltre 19 anni, l’11% in più nei Paesi ad alto reddito e il 24% negli altri. Tale affermazione viene supportata anche dai dati circa l’aumento e l’invecchiamento della popolazione mondiale: entro il 2050 gli abitanti del pianeta raggiungeranno i 10 miliardi, contro i 7,7 attuali, e il 17% avrà più di 65 anni. Nei prossimi 30 anni, quindi, il numero degli anziani del mondo è destinato a raddoppiare da poco meno dell’attuale miliardo di cittadini a quasi due miliardi.

Cosa rende possibile questo fenomeno? Oltre all’attuale stile di vita, all’alimentazione, alla diminuzione di conflitti bellici e a chissà quanti altri fattori, ciò è dovuto ovviamente al progresso della medicina e al contributo della industria farmaceutica.

È noto come l’avanzamento dell’età porti all’insorgenza di determinate patologie, le più diffuse risultano essere quelle cardiovascolari e respiratorie, senza tralasciare quelle di carattere oncologico, molte delle quali si manifestano in maniera cronica nell’individuo, per il quale i farmaci rivestono un ruolo vitale.

EvaluatePharma stima che nel 2024 la spesa in farmaci con prescrizione ammonterà a circa 842 miliardi di dollari, con un tasso di crescita annua del 6,9% rispetto al 2019.

Da questi dati si può quindi affermare che l’industria farmaceutica si trova di fronte a numerose opportunità per le quali è necessario, fin da ora, investire lungo tutta la filiera produttiva, focalizzandosi sulle attività di ricerca e sviluppo. È proprio su queste ultime che le imprese biofarmaceutiche stanno concentrando le proprie risorse: si stima che gli investimenti in Ricerca e Sviluppo nel 2024, da parte delle 10 aziende più grandi, saranno 213 miliardi di dollari, contro i 179 attuali, con una crescita media annua del 3%. I principali medicinali richiesti riguarderanno le cure oncologiche, il diabete, la prevenzione e la cura di manifestazioni reumatiche seguiti da quelli vaccinali e antivirali.

Queste informazioni stanno permettendo alle aziende del settore di cambiare il proprio modello produttivo, fino a poco tempo fa concentrato sull’ottenimento di elevati margini, focalizzando l’attenzione verso i mercati, sempre più concorrenziali, l’efficientamento dei processi e ponendo al centro dell’attenzione il paziente e le sue esigenze.

Le opportunità del mercato vengono affiancate anche da quelli che sono gli apporti delle innovazioni tecnologiche all’efficienza dei processi interni: IoT e stampa 3D contribuiscono ad individuare e risolvere alcune anomalie specifiche nella produzione, ad esempio permettendo di realizzare in loco componenti urgenti di macchinari da sostituire nel minor tempo possibile. Inoltre, sistemi di visione integrati con l’intelligenza artificiale permettono di rilevare eventuali scostamenti dei parametri da rispettare imposti anche dalle singole leggi nazionali.

Alla luce dei cambiamenti che il contesto sta attualmente vivendo e ai benefici delle diverse applicazioni tecnologiche è essenziale che l’industria biofarmaceutica riproponga un modello di business innovativo, volto all’ottenimento di risultati anche in termini economici, ma soprattutto in termini sanitari in modo da garantire un continuo sviluppo del settore.

 

CONDIVIDI QUESTA STORIA SUI TUOI CANALI: