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I nuovi trend dell’agricoltura nell’era digitale

Data di pubblicazione:
25 Marzo 2019

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Raccolti più ricchi e colture più sane grazie alla tecnologia e alle opportunità del Piano Impresa 4.0

Campi attraversati da droni, trattori teleguidati, ricevitori satellitari, centraline meteo, webcam, robot, nuvole di dati.

Questo è il paesaggio rurale che, nel presente e sempre più in futuro, ogni mattina si apre davanti agli occhi di migliaia di agricoltori, nelle sterminate praterie d’America ma anche nelle campagne a noi più vicine dove l’immagine del contadino con la zappa in mano sta forse scomparendo per sempre.

Gli strumenti di lavoro dell’agricoltore oggi sono di altro genere, e gli consentono di sapere con precisione lo stato di salute di ogni singola pianta, la fase di crescita delle colture, se è il momento giusto per la semina o la raccolta, quando e dove applicare acqua o fertilizzanti.

Le nuvole in cielo, che un tempo erano l’oracolo quasi perfetto (ma ancora unico) per cercare di prevedere i cambiamenti meteo, hanno lasciato il posto alle nuvole informatiche: l’onnipresente cloud.

È la giustamente celebrata agricoltura di precisione che, con la piena maturazione delle tecnologie digitali, conduce all’Agricoltura 4.0 da cui si attendono benefici importanti sulla resa e la sostenibilità delle coltivazioni, sulla qualità della produzione, sulle stesse condizioni di lavoro degli occupati del settore.

In altre parole, per le aziende significa raccolti più ricchi, colture più sane, meno sprechi, meno rischi economici e incertezze (da sempre connessi all’attività agricola), tracciatura completa dei prodotti dal campo all’industria di trasformazione, rendimenti più elevati.

Di fronte a queste opportunità, come non pensare alla crescita della popolazione globale che nel prossimo decennio si stima possa passare dagli attuali 7,3 miliardi a circa 8,5 miliardi? L’aumento della domanda di cibo dovrà comportare un netto efficientamento delle aziende agricole: Internet of Things, Big data Analytics, robotica e tecnologie di automazione offrono soluzioni rapide, facili da implementare e sostenibili.

Strumenti dell’agricoltura smart

Nello scenario futuro, ma nemmeno troppo, c'è il trattore 4.0 senza conducente, icona dell'agricoltura di domani che – nonostante tutto – continuerà a funzionare come ha fatto sin dal Paleolitico attraverso la semina, la concimazione e la raccolta.

Il trattore a guida satellitare si può programmare per avere la massima resa di produzione con il minore consumo di gasolio.

Allo stesso modo, senza più doppi passaggi è possibile evitare qualunque spreco: quando la macchina percorre un tratto del terreno già trattato, non ci sarà nuovo spargimento né di concime né di fitofarmaci.

La quarta rivoluzione non è solo robotica e meccatronica: il vero punto di forza dell’agricoltura 4.0 è data dalla possibilità di immagazzinare i dati su cloud.

Con l’aiuto del satellite, gli agricoltori possono ricevere suggerimenti su quali colture coltivare e in quali momenti, far fronte agli imprevisti climatici e calcolare i rendimenti attesi, evitare l’eccesso di irrigazione risparmiando fino al 30 per cento del rifornimento idrico dell’azienda agricola. I satelliti non possono raccogliere i dati con la stessa frequenza né con la stessa risoluzione dei droni, ma le informazioni che forniscono costano meno e godono di una regolamentazione meno problematica dei velivoli a pilotaggio remoto, che comunque sono entrati nell’uso aziendale in parecchi casi (il 16% negli Stati Uniti).

La zootecnia di precisione, la cosiddetta precision livestock farming (Plf), attraverso alcuni dispositivi garantisce il monitoraggio continuo del bestiame anche online: attività, salute e comportamento degli animali sono sotto controllo costante per facilitare il lavoro dell’allevatore che viene avvisato all’insorgere di patologie, di zoppie e ovviamente di allontanamenti volontari o furti.

Nel suo complesso, negli ultimi 10 anni la penetrazione dell’agricoltura di precisione a livello internazionale è cresciuta ed attualmente il 70-80% delle nuove attrezzature agricole immesse sul mercato includono una qualche forma di componente smart al loro interno.

Il gap italiano nell’Agricoltura 4.0

Ma le imprese agricole in Italia a che punto sono con il progresso tecnologico? Il pomodoro è frutto dell’Information Technology o di tecniche ancora legate alla coltura tradizionale?

Si stima che solo l’1% della superficie coltivata complessivamente nel nostro Paese sia gestita secondo i nuovi principi dell’agricoltura di precisione mentre il mercato dell’Agricoltura 4.0 è pari a 100 milioni di euro, vale a dire il 2,5% del mercato agricolo nazionale[1].

Le ragioni di questo lento trasferimento non è dovuto né alla mancanza di offerta e ricerche né alla scarsità della domanda nazionale.

Stando al rapporto più recente in materia del Ministero delle politiche agricole[2] la “meccanizzazione italiana è molto spinta” con un parco macchine agricole imponente di oltre 1 milione e 700 mila trattrici, pari al 6,3% del totale dei trattori presenti sul pianeta, inferiore per numero solo a quella di Stati Uniti e Giappone.

Ciò che risulta deficitario è il ricambio: le immatricolazioni ogni anno sono meno di 20.000, quindi l’età media dei trattori è di 20 anni e solo il 22% ha un’età inferiore ai 10 anni.

Per le 40.000 mietitrebbiatrici tale percentuale si riduce al 15%, più o meno pari a quella degli spandiconcime e dei distributori di fitofarmaci.

Tempi lunghi di ricambio, dunque, tali da rendere le macchine esistenti tecnicamente obsolete, poco economiche e pericolose dal punto di vista della sicurezza.

Le cause possono essere gli ambienti fortemente eterogenei, le caratteristiche del territorio, la conoscenza e la dimensione aziendale.

Dalla interconnessione alla sostenibilità, il Piano Impresa 4.0 offre la possibilità d’integrazione di servizi avanzati per l’agricoltura moderna, attraverso investimenti in macchine operatrici e più in generale in beni 4.0 ”iperammortizzabili”.

Dalla necessità di cambiamento e di innovazione, le imprese del settore possono e devono trovare oggi la spinta per superare le sfide dell’agricoltura di domani grazie a strumenti e macchine all’avanguardia dove l’Italia possiede un know how ed una tecnologia unici tali da consentirgli di primeggiare nel mondo.

L’accordo nazionale di CreditAgri Italia e Alba Leasing offre alle aziende associate del settore agroindustriale la possibilità di beneficiare di leasing finanziario e locazione operativa, eventualmente assistiti dalla garanzia del Confidi, sull’intera gamma di beni strumentali, automotive, immobiliari e energie rinnovabili. Ai finanziamenti in leasing si applicano gli incentivi fiscali previsti dal Piano Nazionale “Impresa 4.0” (legge n. 232/2016) sull’acquisto di macchine agricole, GNSS, sistemi di guida assistita/semiautomatica, sensori, sistemi di analisi dati abbinati a GIS, ISOBUS, operatrici meccatroniche, sistemi di telemetria.

 

[1] Questi dati fanno riferimento alla ricerca “Coltiva dati. Raccogli valore. La trasformazione digitale dell’agroalimentare” presentata nel 2018 dall’Osservatorio Smart AgriFood della School of Management del Politecnico di Milano in collaborazione con il Laboratorio RISE dell’Università degli Studi di Brescia.

[2] La guida all'innovazione tecnologica in agricoltura, così come delineato nel Piano strategico per l’innovazione e la ricerca nel settore agricolo alimentare e forestale (2014-2020) approvato con Decreto Mipaaf n. 7139 del 01.04.2015, è scaricabile in https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/12069.

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